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Assegno unico figli

L'assegno unico e universale per i figli introdotto dalla manovra 2021 diventa legge con il sì definitivo del Senato

Legge assegno unico e universale

  • Cos'è l'assegno unico per i figli

  • A quanto ammonta l'assegno unico

  • Da quando decorre l'assegno

  • Assegno diretto per i figli maggiorenni

Legge assegno unico e universale


Il Senato dopo la votazione sui singoli articoli, nella tarda serata di martedì 30 marzo 2021 dice il sì definitivo al disegno di legge sull'assegno unico e universale per i figli, con 224 voti a favore e 4 astenuti. Un voto che arriva dopo quasi tre ore d'interventi e di esposizioni dei vari emendamenti al testo proposti tra gli altri da Pillon e Unterberger, che mette in evidenza anche alcune criticità del provvedimento. Un punto di partenza quindi nella riforma delle misure per la Famiglia, non un punto di arrivo, che per essere attuato richiede anche la riforma dell'ISEE, come evidenziato nel corso di vari interventi.

Da segnalare anche l'intervento della Ministra Bonetti, che si dice soddisfatta di questo decreto che dà il via a una fase nuova per le famiglie e per il Paese, che senza figli, non può avere futuro. Un problema, quello della natalità, segnalato anche dal senatore Matteo Renzi, che ne evidenzia soprattutto le ripercussioni economiche.

Un si che arriva dopo l'esame del disegno di legge A.S. n. 1892 di delega al Governo sulle misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale da parte della Commissione Lavoro. Il governo dovrà quindi adottare uno o più decreti, per riordinare, semplificare e potenziare anche progressivamente le misure finalizzate a sostenere le famiglie con figli a carico, grazie appunto all'assegno unico e universale.


Legge di bilancio 2021

L'assegno unico e universale è una delle misure introdotte dalla manovra 2021, che ha stanziato anche le risorse necessarie a tale fine. Risorse che tuttavia, in sede di votazione, sono state giudicate insufficienti per l'attuazione della misura, così come concepita. Una misura "universale" che rischia quindi di non essere propriamente "universale" e di lasciare a bocca asciutta molte famiglie italiane.


Cos'è l'assegno unico per i figli


L'assegno unico per i figli è una misura voluta fortemente dalla Ministra della Famiglia Elena Bonetti e rientrante nel Family Act. Gli obiettivi che si vogliono perseguire con questa misura sono fondamentalmente tre: favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere soprattutto l'occupazione femminile. Si chiama assegno universale perché si fonda sul principio universalistico, che prevede l'attribuzione dell'aiuto a tutti i nuclei familiari che hanno figli, nei limiti naturalmente delle risorse disponibili. L'assegno infatti viene modulato in base all'ISEE del nucleo familiare e all'età dei figli a carico. Per quanto riguarda le modalità di corresponsione sono previste due opzioni: il credito d'imposta o il versamento mensile di una somma di denaro.

Perché "assegno unico"?

Si chiama "assegno unico" invece perché al suo interno sono comprese tutte le detrazioni, gli incentivi, gli assegni, gli sgravi e i mini bonus già previsti per le famiglie italiane con figli, che resteranno attivi fino all'entrata a regime dell'assegno unico e universale. Misura che ha infatti lo scopo di sostituire le seguenti: l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, l'assegno di natalità, il premio alla nascita, il fondo di sostegno alla natalità, le detrazioni fiscali contemplate dal Testo Unico delle imposte sui redditi per i figli a carico, l'assegno per il nucleo familiare e gli assegni familiari contemplati dal TU delle norme sugli assegni familiari.

A chi spetta

L'assegno unico e universale è destinato alle famiglie con prole e viene riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni dei figli, limite di età che non è previsto se il figlio è disabile.

Esso viene riconosciuto a entrambi i genitori nella stessa misura. In assenza il beneficio spetta a chi esercita la responsabilità genitoriale. In presenza di una crisi coniugale che porta alla separazione o al divorzio, se i coniugi non si accordano, l'assegno spetta al genitore presso cui sono affidati i figli. Requisiti di accesso Hanno diritto ad accedere all'assegno unico e universale i soggetti che presentano i seguenti requisiti: >possesso della cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell'Unione europea o di uno Stato non appartenente all'Unione europea o del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno annuale;

>assoggettamento al pagamento dell'imposta sul reddito nel territorio italiano

>residenza e domicilio con i figli a carico nel territorio italiano e per tutta la durata del beneficio;

>residenza in Italia per almeno due anni, anche se non in modo continuativo, o titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o determinato purché della durata minima di 2 anni.

Attenzione, i requisiti che fanno riferimento alla residenza, al soggiorno, all'accesso e alla cittadinanza possono essere derogate su richiesta dei servizi sociali e solo per un periodo limitato, a condizione che sussistano esigenze di carattere particolare. Deroga che deve essere concessa da una Commissione nazionale apposita, istituita con decreto del Ministero per la famiglia di concerto con quello del lavoro. A quanto ammonta l'assegno unico L'importo dell'assegno unico e universale varia in base al variare dall'ISEE del nucleo familiare e alla presenza al suo interno di più figli o di figli con disabilità. Un assegno che, come garantisce il Primo Ministro Draghi, verrà riconosciuto a tutte le famiglie per ogni figlio, anche se sugli importi esatti occorrerà attendere i decreti attuativi. Al momento le previsioni parlano di 250 euro mensili a figlio, ma tutto dipende dalle risorse, che al momento non sono disponibili per soddisfare tutti i possibili destinatari. L'importo dell'assegno in ogni caso sarà maggiorato rispetto a quello previsto per i figli minorenni e per quelli di maggiore età a carico se ricorrono le seguenti ipotesi: se nascono altri figli dopo il secondo;

  • se le madri hanno un'età inferiore ai 21 anni;

  • se nascono figli con disabilità. In loro favore è prevista una maggiorazione non inferiore al 30 per cento e non superiore al 50 per cento, che varia in base al grado della disabilità. La sola maggiorazione viene a cessare quando il figlio disabile raggiunge i 21 anni di età, sempre che sia ancora a carico dei genitori.

Da quando decorre l'assegno Come anticipato, se le misure frammentate che confluiranno nell'assegno unico saranno valide con tutta probabilità fino al 30 giugno 2021 è perché la partenza dell'assegno unico per i figli è prevista a partire dal primo luglio 2021. Assegno diretto per i figli maggiorenni L'assegno unico per i figli maggiorenni, dai 18 ai 21 anni, riconosciuto in misura inferiore rispetto a quello previsto in favore dei minori, può essere corrisposto in via diretta al figlio. Costoro però possono godere dell'assegno unico se risultano iscritti a un corso professionale o di laurea, se svolgono tirocinio o un'attività lavorativa retribuita con un importo annuale che non supera una certa soglia, se sono occupati nel servizio civile o se risultano in stato di disoccupazione e in cerca di un lavoro presso un centro per l'impiego o un'agenzia per il lavoro. Misure compatibili con l'assegno L'assegno unico e universale è compatibile sia con il reddito che con la pensione di cittadinanza, anche se naturalmente ai fini della determinazione del suo ammontare si tiene conto della quota del beneficio di cittadinanza spettante ai minori. Esso è altresì compatibile con gli aiuti erogati dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli altri enti locali. La misura non preclude inoltre ai genitori di figli disabili di chiedere o calcolare prestazioni sociali agevolate, trattamenti di tipo assistenziale e altri benefici e prestazioni sociali previsti nello specifico per figli affetti da disabilità. La misura è infine compatibile con le borse lavoro che hanno lo scopo d'includere o avvicinare i disabili al mondo del lavoro.


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